Chi meglio dell’ape può spiegare la frase: “Ogni essere appartenente alla natura serve per il grande cerchio della vita…”?
Ecco un insetto importante sia per noi umani, che godiamo delle sue fatiche attraverso il miele, sia per i fiori che cedendo il loro polline alle api riescono anche a “riprodursi”.
Solo la specie dell’ape mellifica (proprio quella domestica) riesce a organizzare colonie in grado di sopravvivere al freddo dell’inverno; invero tutte le altre api e vespe comuni periscono nella stagione autunnale ad eccezione di alcuni esemplari femmine fecondate che vanno in letargo e ricostituiranno la colonia al sopraggiungere della primavera successiva.
Esistono molte decine di specie di api selvatiche, tutte quante produttrici di miele, ma solo una di esse è stata addomesticata per fini utilitari.
Ma a quando risale la storia delle api?
Dunque, sicuramente i primi ad addestrare le api furono i Cinesi, ma le api furono conosciute già da molto prima. La più antica iconografia di questo insetto risale addirittura all’epoca Neolitica e raffigura un cacciatore di miele; ciò a testimonianza di come l’uomo primitivo, che si nutriva di tutto ciò che la natura gli offrisse di commestibile, avesse già scoperto il nettare delle api.
Gli Egizi iniziarono una forma antica di apicoltura soprattutto perché le api iniziano ad essere considerati animali sacri perché produttrici del primo dolcificante conosciuto dall’uomo. I greci ( soprattutto Aristotele ) dedicarono molte trattazioni a questo insetto che incuriosì molti.
Nel corso dei secoli si cercò di studiare accuratamente l’animale fino a quando nel Settecento, Jan Swammerdam, attraverso il microscopio, riuscì a intuire la loro impeccabile organizzazione e l’importanza dell’ape regina. A metà secolo Carlo Linneo la classificò come Apis Mellifera appartenente all’ordine degli Imenotteri.
Ma come è organizzato un alveare?
Sicuramente l’organizzazione e la struttura del sistema “APE” è tra le più complesse e tra le più ammirate di tutti i sistemi animali. La prima cosa da dire a tal riguardo, è che una colonia di api è formata da circa 50.000 – 60.000 api operaie che discendono da una sola e unica regina, la cui funzione principale è quella di deporre uova ed “equilibrare le nascite” delle nuove regine, dei fuchi, cioè i maschi, e delle femmine operaie.
Queste ultime sono femmine sterili che non si sono completamente sviluppate e hanno il compito di raccogliere il polline, preparare il miele e allevare il larve.
I fuchi, invece, hanno il solo compito di fecondare le nuove regine, le quali sono più piccole dell’ape regina madre e dotate di un pungiglione che useranno per poi prendere il posto della madre eliminando le sorelle regine.