Da come ci rivolgiamo al lettore dipende gran parte della sua attenzione.
Immaginate di essere Giovanni Ferrieri e di aprire due lettere, una indirizzata così:
Spett.le Transport Int.nal s.r.l
V. C. Porta, 58
20130 Milano
c.a. Dott. Giovanni Ferrieri
e l’altra invece:
Giovanni Ferrieri
Transport International
via Carlo Porta 58
20130 Milano
Quale vi suona più cordiale? Senza dubbio la seconda.
Evitiamo Egr. Dott. Sig. Gent.ma Sig.ra .
Evitiamo anche alla c.a. dell’Egr. Sig., visto che scriviamo a lui, e’ chiaro che la lettera e’ alla sua attenzione.
Meglio scrivere grande e magari in grassetto il nome del destinatario , poi il cognome.
Infine l’azienda e l’indirizzo.
Scrivere prima il nome della persona da’ piu’ importanza all’individuo che all’azienda e ci fa leggere piu’ volentieri, cosa importante quando si tratta di lettere commerciali.
Due righe anche sulla S.V., la Signoria Vostra.
Una forma decisamente superata, spesso usata anche al plurale, il che rischia di sembrare davvero demenziale: SS.VV. , addirittura SS.LL., Signorie Loro . Ormai persino le Ferrovie dello Stato e le Poste non si chiamano piu’ FFSS e PPTT…
Chiamiamo il lettore con il suo nome e otterremo la sua attenzione .
Dott. Rossi o Dr. Rossi?
Mi arrivano molte richieste per sapere se si debba scrivere Dott. o Dr., anche perché alcuni sostengono che l’uno sia adatto per i medici e l’altro no…Ecco una citazione e poi il mio parere:
Io sono contro le abbreviazioni, in ogni caso la versione dr. non mi piace e non la uso volentieri, anche perché importanti grammatici sostengono che il punto va bene per abbreviare, solo dopo l’interruzione della parola, come nel caso di dott. (-ore), e non se la parola è compendiata in due lettere…
Inoltre dott. ha il vantaggio di essere più gradevole al femminile: trovo infatti accettabile dott.ssa Rossi, molto meno dr.ssa Rossi. In ogni caso, se ci si rivolge alla persona e se ne cita il nome, dottor / dottoressa va scritto per esteso, dunque:”Caro dottor Marconi, le scrivo per…” e NON “Caro dott. Marconi, le scrivo…”.
Molto interessante.