Il binocolo è uno strumento delicato e, come gli altri strumenti ottici, deve essere adoperato e trattato con cura. Anche se i binocoli hanno dei rivestimenti parziali o totali in gomma per protezione contro urti e colpi accidentali, resta il fatto che un urto violento o la caduta a terra avrà sempre come risultato l’inevitabile danneggiamento, più o meno grave, delle ottiche identificabile nello spostamento interno dei prismi e del conseguente alterato parallelismo degli assi ottici. Per questo bisogna utilizzarlo con le cinghie in dotazione affinché sia possibile evitare il più possibile tali circostanze.
Di grande importanza riveste la pulizia delle ottiche esterne. Basta, infatti, la presenza di ogni minima abrasione e un modo scorretto di eseguirla per compromettere seriamente l’efficienza di un binocolo, specialmente se si tratta di modelli professionali e costosi. Si tenga presente che, contrariamente a quanto si pensi, le lenti maggiormente esposte e molto sensibili alla sia pur minima scalfittura sono quelle degli oculari e non quelle più grandi degli obiettivi. Per le osservatrici attenzione alle ciglia che sfiorano gli oculari: l’eventuale presenza di rimmel sporca gli oculari ed è difficile rimuoverlo. Inoltre, è buona norma, non sottoporre lo strumento a condizioni di temperature eccessive. Infine, quando il binocolo non viene adoperato, bisogna prendere l’abitudine a riporlo nella sua apposita custodia in dotazione completo dei tappi copriobiettivi e coprioculari insieme alla bustina dei sali silica-gel per l’umidità e conservarlo, comunque, in un luogo asciutto.
La pulizia delle ottiche deve essere effettuata con la massima attenzione e delicatezza al fine di non rimuovere i vari “trattamenti” ed evitare graffiature che le danneggerebbero irrimediabilmente non solo in termini di efficienza.
L’utilizzo di un soffietto può rimuovere solo la polvere, come un pennellino morbidissimo, ma con il vantaggio di non avere alcun contatto fisico con l’ottica da pulire.
Per la presenza di macchie organiche, come impronte digitali, bisogna fare ricorso ad apposite soluzioni liquide acquistabili in un negozio fotografico (in alternativa è possibile preparare una soluzione casalinga composta da 3/4 d’acqua distillata e 1/4 di alcool denaturato o metilico) e da utilizzarsi con fazzoletti di carta. Sono sconsigliate sia le bombolette ad aria compressa a causa della pressione relativamente alta del getto emesso (deleterio per lenti ED e in generale per i vetri ottici che sono molto più teneri del vetro comune) sia l’uso di sostanze non apposite che possono risultare inutili oppure aggressive. Molto semplicemente e in estrema sintesi la pulizia delle ottiche esterne si può effettuare utilizzando esclusivamente un panno pulisci-ottiche (cotone o altro rilasciano pelucchi o possono graffiare) e con l’avvertenza di soffiarci prima sopra.