La plastica in quanto tale non inquina e non rilascia sostanze nocive, ma quando è abbandonata nell’ambiente, viene mangiata da animali che la scambiano per cibo. E si accumula entrando nella catena alimentare. Poi è praticamente indistruttibile, tanto che le correnti circolari oceaniche catturano e compattano i detriti a formare delle vere e proprie isole, come il North Pacific gyre che raccoglie detriti da tutto il mondo in un’area grande quanto Francia e Texas messi insieme. Questi orrori si alimentano con la nostra abitudine a gettare, e a gettare in mare (direttamente o indirettamente), piuttosto che utilizzare materiale biodegradabile e smaltire correttamente i rifiuti.
C’è un solo modo infatti per disfarsi della plastica, non disfarsene. Per questo Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, in collaborazione con Legambiente e
Radio 101 ha presentato le sei regole d’oro per mantenere puliti il mare e le spiagge.
Scontata la prima “non abbandonare mai i rifiuti di plastica”. Fare la raccolta separata degli imballaggi e mettere quelli in plastica negli appositi bidoni (ce ne sono anche sulle spiagge) per molti italiani è invece una cosa nuova anche nella propria casa, ma è l’unica via che abbiamo per salvare questo pianeta. Se non sono disponibili a portata di mano dei raccoglitori idonei, questo tipo di rifiuti − molto leggeri − possono essere facilmente portati con sé e conferiti appena
possibile, visto che la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è attiva nel 95% dei comuni italiani. Un altro aspetto fondamentale è la selezione di cosa mettere nella differenziata. Quella degli imballaggi riguarda solo tutti gli oggetti che servono a contenere, trasportare, proteggere, come bottiglie, flaconi, sacchetti, pellicole trasparenti, ecc.; altri oggetti di plastica come gli occhiali da sole, le penne biro, pennarelli, fino al canotto dei bambini vanno messi nel contenitore del rifiuto indifferenziato.
L’altra regola d’oro riguarda il SSSR, svuota, stappa, schiaccia e ritappa: prima di conferire questi materiali bisogna avere cura di
svuotarli meglio che si può, togliendo i residui del contenuto, soprattutto se alimentare, e schiacciali, per risparmiare spazio nei contenitori. Comunque ogni Comune ha regole differenti, quindi se si trascorrono periodi di vacanza in località diverse, come certamente avviene con una crociera in barca, è bene informarsi sulle regole della raccolta. Ma più di tutto Legambiente e Corepla ci invitano a
scegliere la meta delle nostre vacanze anche in base alla qualità ambientale, una sorta di voto − molto più potente di quello elettorale − rivolto a spingere gli amministratori locali e gli operatori turistici a cercare di migliorarsi e migliorare la propria cittadina e le proprie coste per conquistare gli ospiti.
Oltre all’esalogo il gruppo di iniziative che Corepla ha avviato per l’estate per sensibilizzare gli italiani sull’importanza della raccolta per il riciclo anche in estate e in barca includono “Spiagge e Fondali Puliti” e tre edizioni di “Comuni Ricicloni – Speciale Mare”, riservate alla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, i cui
premi saranno assegnati in occasione di altrettante tappe di “Goletta Verde”, di cui il Consorzio è partner.
Noi aggiungiamo che visto che la plastica non ha le gambe, ma nuota benissimo, se la troviamo in mare, sulla spiaggia o sulle nostre scogliere, dove qualche maleducato l’ha lasciata, facciamo uno sforzo: raccogliamola.