Nelle lavastoviglie di nuova generazione, a incasso o libera installazione, protagonista è la tecnologia: oltre a migliorare flessibilità e prestazioni, riduce i tempi e consente di ottenere un concreto risparmio di energia e acqua.
A seconda della tipologia di cucina in cui deve essere collocata, ci si può orientare verso una lavastoviglie da incasso oppure su un modello freestanding. Le dimensioni standard sono di 60 cm di larghezza per 85 cm di altezza, con capacità di 12-15 coperti; quelle da incasso misurano qualche centimetro in meno per consentire l’inserimento nel vano predisposto. Per venire incontro a particolari esigenze di spazio esistono apparecchi larghi 45 cm, da 8-9 coperti. Oppure le mini lavastoviglie, da appoggio o da incasso, alte anche meno di 50 cm, che consentono di lavare da 5 a 7 coperti.
Le fasi del funzionamento
Un normale programma della lavastoviglie dura circa 80 minuti e comprende ammollo, lavaggio e asciugatura, ma per risparmiare energia in molti modelli l’ultima fase si può anche escludere. La fine del ciclo viene in genere segnalata da una spia sonora.
Il tubo di carico convoglia l’acqua all’interno; una resistenza elettrica o un tubo riscaldato elettricamente la portano a temperatura.
La pompa di carico aspira dal fondo l’acqua riscaldata e la dirige verso gli irroratori e da qui, attraverso gli ugelli, sulle stoviglie.
Dopo qualche minuto si apre lo sportellino dove è stato messo il detersivo che si mischia così all’acqua di lavaggio.
Viene aggiunto il sale, che si trova nel serbatoio sul fondo della vasca e inizia il lavaggio. Il filtro trattiene impurità e residui di cibi.
Nell’ultima fase di risciacquo viene aggiunto il brillantante.
Alla fine del programma di lavaggio, la pompa di scarico elimina l’acqua utilizzata convogliandola nella rete fognaria.
L’asciugatura avviene tramite una resistenza che aumenta la temperatura nella vasca, o una ventola, che elimina l’aria umida.
Anche nella versione base, tutte le lavastoviglie di ultima generazione dispongono delle principali opzioni di lavaggio e dei dispositivi di sicurezza antiallagamento e antisurriscaldamento. Elementi in più che incidono sul prezzo, presenti nei top di gamma, sono i programmi speciali, le funzioni elettroniche e la partenza ritardata, che nei modelli più evoluti può arrivare a 24 ore.
Possono essere anche 15, nei modelli più evoluti, i cicli di lavaggio, standard e speciali da selezionare in base al tipo di carico e al livello di sporco. Cambiano le impostazioni di lavaggio, la quantità e la pressione dell’acqua impiegata, le temperature e la durata. I cicli si possono raggruppare in due fondamentali categorie. Per carichi completi con sporco resistente sono adatti quelli normali o intensivi a 60-70 °C a 75-80 °C è il programma igienizzante, che prevede risciacqui supplementari antibatterici. La durata è di 80-90 minuti. I lavaggi economici, nelle loro diverse varianti, in genere a 40-50 °C sono indicati per stoviglie meno sporche. Durano meno di un’ora, alcuni anche solo 30 minuti. Esistono inoltre programmi appositi per stoviglie delicate o per il mezzo carico.
I tipi di lavaggio
Le lavastoviglie, a seconda del modello, possono avere vari sistemi di erogazione dell’acqua dagli irroratori che determinano diverse tipologie di lavaggio.
Alternato: l’acqua è indirizzata a un solo cestello alla volta.
A impulsi: i getti escono dai fori degli irroratori con una pressione più alta, per eliminare lo sporco, oppure più bassa, per ammorbidirlo.
Orbitale: due irroratori sovrapposti, ruotano contemporaneamente, indirizzano l’acqua anche nei punti più lontani.
Traslante: un braccio, spinto dall’acqua, sposta avanti e indietro l’irroratore inferiore lungo il lato maggiore della vasca, raggiungendo così anche i punti più difficili.
I cestelli superiore e inferiore sono attrezzati con elementi che si possono rimuovere, dividere e reclinare per fare posto a stoviglie e recipienti di dimensioni fuori dallo standard. Ottimizzando così la capacità di carico.
Un chilowatt, più o meno, per un ciclo di lavaggio normale: è il risultato raggiunto con le lavastoviglie più progredite, che dal punto di vista dei consumi hanno fatto un salto di qualità enorme rispetto a quelle del passato. I dati relativi ai consumi sono riportati sull’etichetta energetica che accompagna per legge l’elettrodomestico. Sono qui indicate anche la classe energetica, quella di lavaggio, e quella di asciugatura, identificate da tre lettere dell’alfabeto. La massima efficienza è rappresentata dagli apparecchi in tripla classe A. Un ulteriore risparmio si può ottenere con i modelli alimentari ad acqua calda, che non consumano l’energia elettrica necessaria per portarla in temperatura.
C’è un risparmio anche di acqua e detersivo
Quest’aspetto, spesso trascurato, porta invece consistenti vantaggi sia economici sia per la salvaguardia dell’ambiente. Un ciclo normale con una lavastoviglie in classe A richiede tra i 12 e i 15 litri d’acqua, contro i 30-40 richiesti dai vecchi modelli e i circa 100 litri necessari per lavare a mano la stessa quantità di stoviglie. Anche la quantità di detestivo necessaria è inferiore rispetto al lavaggio a mano.
Le nuove tecnologie hanno permesso di realizzare lavastoviglie fino a 70 volte più silenziose, che possono funzionare emettendo soltanto un lieve fruscio. Alcuni modelli sono dotati di opzioni specifiche per le ore notturne che, una volta attivate, riducono al minimo l’emissione sonora.